Tor di Mezza Via (2/2)

[t. 3, pp. 235-236]

Nome che hanno due torri poste verso la metà della via da Roma a Frascati, e da Roma ad Albano.
[…]

Quella della strada di Albano,poi è circa 7 miglia lontana da Roma e dà nome ad una tenuta de’ Marescotti detta pure Barbuta, la quale ha circa 130 rubbia di estensione e confina con quelle dette Palombaro, Selce, Moranella, Roma Vecchia, e. Sant’Andrea. Questa tenuta sul finire del secolo XVII apparteneva ai Capizucchi, siccome ricavasi dalla relazione di un anonimo che descrisse il viaggio d’Innocenzio XII intrapreso il dì 21 aprile 1698 per ordinare il ristauro del porto di Anzio, relazione esistente nella biblioteca chigiana e riportata dal Rasi nella memoria sul Porto e Territorio di Anzio edita l’anno 1832 Sommar. n. V. Ivi si legge, come, “giunto il papa a Torre Mezza via gli si pararono davanti da un lato ginocchioni li due ultimi figli del conte Capizucchi, recitandogli con gran disinvoltura ad ossequio un breve epigramma per uno, per felice augurio del suo prospero viaggio, presentandoglieli poi stampati in raso focuto contornati con merletto d’oro che è l’unica stampa sopra tal materia, perchè sua santità immediatamente proibì qualunque stampa sopra il suo viaggio. Indi gli anteposero il proprio regalo, che si descriverà in fine conforme tutti gli altri, (cioè due bacili cioccolata, l’uno in pizze, l’altro in pezze, due bacili canditi, due bacili di confezione, due bacili caci fiori, due gran forme di cacio parmigiano, due vitelle mongane con le sue collarine di argento e tutte infettucciate, due gran gabbie inargentate ed indorate con intagli e colle armi del papa sopra, entrovi quattro pavoni, e li due epigrammi in raso focuto con merletti di oro. Inoltre vi furono due tavole di rinfreschi con quaranta bacili di biscottini, ciambellette e ciambelle papaline, con duecento fiaschi di vino per le due guardie e per il restante della comitiva… le due tavole di rinfreschi andarono subito a sacco, l’una da’ cavalleggierí, l’altra da’ svizzeri, e dalla famiglia bassa; in che principiò il gran brio che poi si è continuato sempre nel viaggio. Vi si trattenne il papa un quarto d’ora facendo bevere ed assaggiare de’ canditi e confetti ai signori cardinali. Montarono intanto a cavallo li detti due Capizucchi con tal garbo che ne furono molto lodati dalla santità sua come asco peI loro spirito e modestia servendola sino a Castel Gandolfo.” Ho voluto riportare questo squarcio di quella relazione, perchè si abbia una idea de’ costumi di Roma in quella epoca, e della splendidezza de’ baroni romani, che in quella relazione arriva ad un punto sorprendente, specialmente pel trattamento dato dai Borghesi al papa ed al suo seguito nel passare che fece da Carocceto v. CAROCCETO T. I. pag. 398.

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