Monte Mario

[t.2, pp.349-351]

Mons Gaudii – Mons Malus

Ha il nome di Monte Mario la parte culminante del dorso gianicolense la quale domina immediatamente Roma, e che è coronata dalla villa Mellini, oggi Falconieri, donde si gode una veduta magnifica, vastissima, di Roma, di tutta la pianura, che la circonda, e de’monti, che la coronano. Gli astronomi Conti e Ricchebach ne determinarono l’altezza al piano del casino della villa sovraindicata a piedi 408 e 4 pollici, sopra il livello del mare.

Il suo nome è moderno, ma non tanto quanto si crede, poichè fino dall’anno 1409 si trova nel Diario inserito dal Muratori nella sua raccolta de’Rerum Italicarum Scriptores Tomo XXIV. col. 1006. Sul principio del secolo XII dicevasi Mons Gaudii e Mons Malus, come si trae da Pandolfo Pisano nella vita di Pasquale II. riportata dal Muratori l. n. T. III. P. I. p. 361. Monte Malo pure lo chiama il card. di Aragona nella vita di Alessandro III. l’anno 1167. Muratori ivi p.458; come monte Gaudio si dice da Ottone di Frisinga nella storia di Federico Barbarossa, e da Ottone da s. Biagio, ambedue editi dal Muratori nella raccolta sovraindicata T. VI. col. 724 e 1149.

La sua posizione lo fece sempre un punto importante a tutti quelli, che vollero dominar Roma ne’tempi antichi, ma molto più ne’tempi bassi, dopo il prolungamento della città nel Vaticano, e ne’ tempi moderni: ivi ne’tempi antichi attendossi Lepido dopo la morte di Silla, ivi poscia ne’tempi bassi Enrico IV. imperatore secondo Pandolfo Pisano mandò signiferos cum bandis: ivi pure secondo il card. di Aragona nella vita di Alessandro III. l’imperatore Federico andò ad accamparsi ai 19 di luglio l’anno 1167, dopo la rotta riportata dai Romani ne’ prati di Monte Porzio; ivi ancora secondo Ottone di Frisinga era accampato, quando avviossi verso Roma ed entrò nella città Leonina per la porta Aurea colle sue genti. Una iscrizione riportata dal Grutero, e dai topografi di Roma, e specialmente dal Nardini T. III. pag. 372. ricorda il clivo di Cinna fra il secondo, ed il terzo miglio a sinistra, come una delle salite di questo monte cioè particolarmente quella che vi conduce dalla porta angelica, poichè ivi fu rinvenuta. Ora è noto che l’anno 666 di Roma Cinna entrò nella città, e la riempì di strage: è probabile che prima di entrarvi si accampasse su questo monte, donde scendendo verso Roma da questa parte fu causa che tale discesa col nome di Clivus Cinnae venisse designata.

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