Monte Libretti

[t.2, pp.348-349]

Mons Britti

Terra della Comarca, nel distretto di Tivoli, e nel governo di Palombara, distante da Roma circa m. 24 per la via salaria propria, ossia per la strada che vi conduce direttamente da Mentana per Grotta Marozza, strada, alla quale circa 3 miglia dopo si riunisce quella moderna di Rieti. Contiene 672 abitanti, ed appartiene ai Sciarra Colonna, come parte del patrimonio Barberini entrato in quella famiglia. La situazione di questo castello è bella e le sue vicinanze sono pittoresche. La chiesa principale è consagrata a s. Nicola di Bari: essa fu dedicata ai 16 di aprile 1535 e ristaurata nel 1773 come da iscrizioni ivi esistenti raccogliesi.

Poche terre hanno dato luogo circa alla loro origine, e nome a tante congetture moderne, come questa, nella quale il Cluverio volle riconoscere il mons Lucretilis di Orazio, ed il mons Lucretius di Anastasio nella vita di Silvestro I. Altri ne derivarono le etimologia dai Brettoni ingannati dal nome di Mons Brictonum, campus Brictonum e Brictonorum, col quale ne’ bassi tempi si trova indicato, altri come l’Olstenio lo confusero col mons Aliperti ricordato in un atto del 1048 del codice farfense. Le scoperte però fatte in questo secolo presso monte Calvo hanno rischiarato ancor questo dubbio; imperciocchè l’anno 1825, nelle rovine di una villa romana magnifica del tempo degli Antonini, furono trovate molte sculture, fralle quali le statue delle Muse, il Sileno, ed altre che si ammirano nella villa Borghese, molti marmi preziosi, e molti condotti col nome di C. BRVTTI PRAESENTIS, suocero di Commodo imperadore, padre di Bruzia Crispina augusta, personaggio rivestito di molti onori e di dignità somme durante l’impero di Antonino Pio, di Marco Aurelio, e di Commodo, sotto il quale morì.

Egli pertanto fu il signore delle terre di questa contrada, nella quale sorse poi il castello, di che si tratta; quindi il campo, ed il monte, furono denominati Campus e Mons Bruttii, e poscia Campus e Mons Bryttii, giacchè ne’ tempi bassi quel nome trovasi scritto Bryttius in luogo di Bruttius, e così venne Mons Bricti, Monte Lo britti, Monte Lo Bretti, e finalmente Monte Libretti. La via salaria ancora in questa parte fu detta via Bricta, e così, come confine è indicata in un documento del codice florigero farfense spettante all’anno 1036 e riportato dal Galletti nel Gabio p. 12. E del castello, castellum quod vocatur Bricti si trova menzione in un contratto dell’anno 1018 citato dal Galletti p. 44. Era pertanto fin dal secolo X sorto questo castello, che or col nome di oppidum, ora con quello di castrum si ricorda in più Carte del secolo XI, e XII, quando di già era sotto di un conte. L’anno 1272 n’era signore Pietro Seniorile figlio di Oddone, e questi in quell’anno lo vendette ai 30 di ottobre a Giovanni Margani, siccome ricavasi dall’istromento originale esistente nell’archivio di s. Spirito in Sassia e ricordato dal Galletti Primicero p.332. Passò nel secolo XIV in potere degli Orsini, i quali circa duecento anni dopo lo vendettero ai Santacroce. Da questi passò ai Barberini, nel secolo XVII e dai Barberini sul principio del secolo presente, per eredità agli Sciarra.

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