Arsia Sylva

[t. 1, p. 265]

Livio lib. II. c. VII. parlando della battaglia fra i Romani, i Veienti, ed i Tarquiniesi, nella quale morì L. Bruto, dice che nella notte susseguente si udì una gran voce dalla selva Arsia. che si credette quella di Silvano stesso che nella battaglia era morto un Etrusco di più, e che perciò la vittoria era de’ Romani. Que­sto stesso fatto riferito da Dionisio lib. V. c. XIV. si dice avvenuto nel prato detto Vinio, che altri leggono Junio, presso il bosco sacro dell’eroe Orato, posto di là dal Tevere; […], cioè selva Ursa e prato Esvio appella questi luoghi Plutarco nella vita di Publicola; Sylva Arsia però la dice Valerio Massimo lib. I. c. VIII. §. 5. onde io cre­do che questa sia la vera lezione, e che l’[…] dì Dionisio, e l’ […] di Plutarco in […], ed […] debbano correggersi. Ora siccome quella battaglia si diede dai Romani ai Veienti e Tarquiniesi collegati, prima che questi traversassero il fiume; né si fa mai menzione del Gianicolo, sembra che per Arsia selva debba intendersi quella della Insugherata presso la via cassia, circa 3. miglia fuori della porta del Popolo o­dierna.

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