S. Vito

[t. 3, pp. 738-739]

S. Vitus.

Grossa terra del distretto di Subiaco, nella diocesi di Palestrina, pertinente ai Teodoli che conta 1830 abitanti, distante 6 miglia da Olevano e posta sopra una delle cime della cresta denominata Le Scrime, intermedia fra quella di Guadagnolo, e quella di Colle Celeste o di Civitella. Il nome ne denota facilmente la origine. Come molte altre terre e città sorte ne’ tempi bassi essa lo ebbe da una chiesa ivi esistente ed oggi divenuta rurale, dedicata a s. Vito, santo un tempo molto venerato in queste contrade: e dal concorso degli abitanti delle terre circonvicine, o per divozione, o per fiere annuali insensibilmente si formò una borgata, della quale io non ho finora incontrata memoria più antica di quella inserita negli Annali de’ Camaldolesi. Tomo IV. Append. p. 596, nella quale si ricorda il tenimenturn castri s. Viti, come uno de’ confini del Castellum novum, insieme con Palestrina, Poli, Capranica, Pisciano, ec. Alla stessa epoca e precisamente all’anno 1252 appartiene un documento esistente nell’archivio Colonna e pubblicato dal Petrini nelle Memorie Prenestine p. 413. il quale nel determinare i confini del territorio di Capranica indica i tenimenti di Castel Nuovo, Monte Manno, Genazzano, s. Vito, e Palestrina. L’anno 1284 ne apparteneva una terza parte a Pietro Scotti cittadino romano, il quale la diede in compenso ai monaci di s. Gregorio col permesso di papa Martino IV. in luogo della terza parte del castro di Pietra Pertusa pertinente agli stessi monaci, e da lui venduta al capitolo di s. Pietro, siccome si trae da un’altro documento riportato negli Annali de’ Camaldolesi Tomo V. Append. p. 263. É fama secondo il Cecconi Storia di Palestrina p. 289. che in s. Vito nascesse Oddone Colonna poscia papa Martino V. che mise fine allo scisma di occidente l’anno 1417 e mostrano nella terra la camera in che venne alla luce. Altre memorie però lo dicono nato in Genazzano. I Colonna ritennero questa terra fino all’anno 1563 in che la venderono ai Massimi, e questi nel 1573 ai Teodoli, ai quali oggi appartiene. Veggasi il Cassio, Memorie di s. Silvia p. 111.

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