S. Balbina

[t. 1, pp. 292-293]

Chiesa diruta quattro miglia distante da Tivoli sul­la via valeria a sinistra a piccola distanza della stra­da, presso cui veggonsi gli avanzi di un muro a poliedri, pertinente al recinto di uno degli oppidi dipenden­ti da Tibur, di cui s’ ignora il nome; ma che Livio ricorda nel lib. VII. c. XVIII. e XIX. Posteriormente sul finire della republica fu edificata una villa romana sulle sue rovine, come avvenne di altre città antiche per testimonianza di Strabone, e questi avanzi, sono di opera reticolata. Sir William Gell dà un saggio di que­sti ruderi, The Topography etc. T. I. p. 205. Sebbe­ne siano vicini a quelli presso di Sacco Muro, questi avanzi sono però affatto isolati da quelli, i quali, sicco­me vedremo offrono la pianta di una città più ragguar­devole.
Dalla donazione di s. Gregorio al monastero di s. Andrea in Clivo Scauri riportata negli Annali de’ Camaldolesi T. IV. Append. p. 600. apprendiamo, che questo tratto del territorio tiburtino nell’anno 588 com­prendeva i fondi Laveriano, Speiano, ed Ancessano, nomi che possono nascondere anche quello dell’oppi­do primitivo, come il primo specialmente quello della gente Laberia, che vi edificò la villa. In quel docu­mento si nomina come fondo affine di questo un fun­dus qui appellatur Momordianum iuris Commodi: si nomina pure un castello pertinente ad Ancessano. E di questi tre fondi uniti insieme furono in quell’anno do­nate al monastero predetto quattro oncie. In un’altra carta poi riportata negli stessi Annali p. 603 estratta dal codice vaticano 6883. p. 176 scritta l’anno 984 apparisce come Rosa nobilissima signora cedette e donò allo stesso monastero tutto il fondo chiamato Ancessano, colla chiesa di s. Gregorio, nel quale era stato edifi­cato un nuovo castello, insieme col fondo Sacra, col fondo Casa Corvuli, col fondo Speiano e la chiesa di s. Lucia, col fondo Eliano, co’ fondi Cento vigere, Pavarano, Viriano, Paretulo, Laciano, e Balle, che tutti insieme formavano un corpo di terra unite. Nel primo documento si dicono i tre fondi donati in parte da s. Gregorio, come posti sulla via tiburtina, o valeria circa 25 miglia lontano da Roma: nel secondo si pon­gono tutti que’ fondi circa le 24 miglia e nel territo­rio tiburtino: cioè stavano fralle 24 e le   25 miglia, nel qual tratto appunto travasi compresa s. Balbina.

I commenti sono chiusi.