COLLI FARINELLI

 [t. 1, pp. 492-493]

 

 Sir William Gell dice, che questo è il nome dato ai colli bassi che si hanno a destra dell’antica strada che pel ponte dell’Acquoria e Colonicelle conduce da Tivoli a Monticelli. Egli ravvisa in due di questi traccie evidenti, se non di una città antica, almeno di una villa romana, in guisa che la parte culminante del recinto, se non vuole prendersi per la cittadella             può essere stato il sito del palazzo. Dall’altro canto riconosce che né per la posizione, né per acqua perenne poteva offrire questo sito una difesa opportuna, indizio per cui non propende molto a ravvisarvi una città. Dietro questo luogo e di fianco ad esso è una valle che rimonta verso Vitriano, la quale sulla pendice opposta a quella delle vestigia sovraindicate offre una specie di terrazzo colle fondamenta di un tempio, dove è una iscrizione sopra un piedistallo ad onore di Lucio Munazio Planco, personaggio celebre, che figurò sotto Cesare, Antonio, ed Augusto, e che dedusse in Italia la colonia di Benevento e nella Gallia quelle di Lione e di Raurica. Fu console, l’anno 712, e suffetto l’anno 718, e censore: fu acclamato imperadore nel campo due volte: fu setttemviro degli epuloni: trionfò de’ Reti e colle spoglie riportate fece il tempio di Saturno. Questi meriti, e questi officii leggonsi nella iscrizione mutila de’ colli Farinelli, ed in quella del magnifico suo mausoleo, detto la Torre di Orlando sul promontorio di Gaeta.

Dall’altro canto Orazio lib. I. ode VII. apertamente dice che Munazio era di origine tiburte, ed avea una villa presso quel municipio:

 

Abus ut obscuro deterget nubila coelo

Sepe notus; neque parturit imbres

Perpetuos: sic tu sapiens finire memento

Tristitiam vitaeque labores

Molli, Plance, mero, seu to fulgentia signis

Castra tenent, seu DENSA TENEBIT

TIBURIS UMBRA TUI.

Lo scoliaste antico conferma, che in questa ode il poeta allude alla origine tiburtina di Munazio. Tutte queste circostanze, a mio credere, sono una specie di dimostrazione per riconoscere negli avanzi della villa soprannotata quelli del fondo tiburtino di questo celebre personaggio della era di Cesare e di Augusto.

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