CIVITONA

[t. 1, pp. 478-479]

Sulla sponda destra della via appia oggi abbandonata si vede un’edificio semidiruto de’ tempi bassi costrutto sopra avanzi di una fabbrica di opera incerta, ai quali si dà il nome di Civitona. Essi per la via antica trovansi 22 m. lungi da Roma e circa 3 a mezzodì di Velletri, ed appartengono all’antica stazione di Tres Tabernae della quale si farà menzione a suo luogo. Presso a (pag. 478) queste rovine vedesi deviare un’antica strada ben conservata nella direzione del mare, probabilmente quella seguita da Cicerone, nel tornare dalla sua villa anziate l’anno 694 di Roma, siccome scrive ad Attico lib. II. ep. XII: emerseram commodum ex antiati in Appiam ad Tres Tabernas, ispis Cerialibus, quum in me incurrit Roma veniens Curio meus: passando quindi alla sua ville di Formiae. Poco dopo questi ruderi si passa un fosso influente del fiume Astura, ed ivi veggonsi le vestigia di un’antico ponte di massi quadrilateri, e presso di queste sono molti frammenti spettanti all’antica città, frai quali notai dei pezzi di ornato di marmo, ed un tronco di statua muliebre del tempo degli Antonini. Circa un miglio distante da Civitona, dopo aver passato una specie di gola tagliata ad arte onde la via appia potesse mantenersi in pianno veggonsi gli avanzi di una conserva antica e di un acquedotto, che portava l’acqua dai colli veliterni a Tres Tabernae.

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