CARPINETO

[t. 1, pp. 402-403]

È un monte, che immediatamente domina sulla riva sinistra dell’Aniene, dirimpetto alle terre dipendenti da s. Scolastica, orrido e boscoso, il quale trasse nome dai carpini (Carpinus Betulis di Linnèo) che lo coprono, specie di frassino. Allorché esistevano i laghi sublacensi artificiali, e la villa neroniana, sembra che vi fosse una communicazione diretta fralle due sponde dell’Aniene, in guisa, che si riconosce sotto questo monte una specie di Ninfèo nella falda rivolta verso l’Aniene e che un tempo era lambita dalle sue acque, il quale è composto di tre grandi aule separate fra loro da anditi: curvilinea è quella di mezzo, rettilinee sono le laterali. Oggi per la rottura della chiusa del lago, avvenuta nell’anno 1305, il livello del fiume è molto sprofondato, e perciò a prima vista gli avanzi esistenti fanno imbarazzo, ignorandosi la relazione che aveano colle fabbriche neroniane.

Il Carpineto è l’ultimo contrafforte dell’Arcinazzo, punta culminante di questa catena dell’Appennino, e contrafforte del monte Acuto che separa il bacino dell’Aniene da quello del Trero, o Tolero, oggi Sacco. L’abbondanza de’ caprini in queste montagne ha pure moltiplicato la denominazione di Carpineto a varie punte: siccome le altre sono fuori de’ limiti della mappa non entro ne’ particolari di esse.

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