Sede storica

L’area in cui oggi ha sede la Scuola di Lettere Filosofia Lingue dell’Università Roma Tre venne acquisita dall’Ateneo alla fine del secolo scorso per la realizzazione della nuova Facoltà di Lettere negli spazi in cui era insediata la filiale romana dell’Alfa Romeo. Anche in questo caso, coerentemente con il progetto generale di riqualificazione urbana del quadrante che insiste fra la via Ostiense, viale Marconi e il quartiere San Paolo, l’obiettivo era di recuperare aree industriali degradate o abbandonate, riutilizzando stabilimenti non più produttivi.

Il complesso dell’ex Alfa Romeo era originariamente costituito da due nuclei distinti tra loro, dal punto di vista strutturale e stilistico, costruiti in tempi diversi e per funzioni differenziate. Il primo, l’officina per la riparazione dei motori (1935-1936) aveva la forma di “T” rovesciata; l’accesso principale si trovava sulla via Ostiense, in asse con la lunghezza dell’edificio, così da permettere una visione immediata dell’intero impianto. La vecchia officina subì alcune modifiche interne dopo il collegamento con l’altro corpo di fabbrica agli inizi degli anni Sessanta.

Il secondo nucleo, infatti, era costituito dall’ampliamento realizzato tra il 1961 e il 1962, in cui trovavano posto, tra l’altro, gli uffici, i saloni di collaudo e di esposizione. Proprio la sezione circolare dell’edificio (attualmente l’Aula magna dove si svolgeranno le sedute plenarie di questo XXXII Congresso dei geografi italiani) fu il luogo più rappresentativo e qualificante dell’intero complesso.

Il ritardo nella costruzione dei due nuclei fu dovuto allo stravolgimento apportato dall’Esposizione universale del 1942 al piano regolatore del 1931, che destinava a industriale l’area del Valco di San Paolo e le zone limitrofe, poi le Olimpiadi del 1960, che impegnarono la zona per il riassetto della viabilità della via Olimpica, già via del Mare (l’attuale viale Marconi).

All’interno della fabbrica lo spazio di lavoro era articolato su due livelli, nella parte bassa le “buche” per la riparazione delle auto e degli autocarri.

L’officina era ricoperta da una serie parallela di coperture a capanna, con una delle parti inclinate realizzate in semplici laterizi, l’altra composta da grandi finestrature continue sostenute da speciali travi in cemento armato Vierendel, da pilastri e da cordoli in cemento armato che segnavano all’esterno, nella tamponatura laterale del tetto, il profilo a zig-zag delle coperture. La caratteristica sezione circolare che si incontra provenendo dall’Ostiense fu disegnata dall’architetto Emilio Isotta nel 1961 sembra ispirandosi al non lontano Palazzo dello Sport all’EUR realizzato da Nervi per le Olimpiadi del 1960, di cui richiama le forme esteriori nella finestratura circolare a nastro continuo del tamburo e il lucernario.

Il progetto di riutilizzo delle strutture da parte dell’Università Roma Tre ha voluto fondere maggiormente i due nuclei. La superficie è stata distribuita in maniera organica: nella ex-officina (ricostruita in acciaio sul vecchio modello) hanno trovato posto gli spazi per la didattica, con grandi aule, biblioteche, laboratori e nel nucleo più recente i dipartimenti, l’Aula magna, gli uffici.

Un nuovo plesso con aule, uffici e laboratori è stato realizzato alle spalle dei precedenti, con ingresso dal Valco di San Paolo, cui è collegato tramite un percorso interno che attraversa il cortile con la grande fontana e lambisce l’area dei parcheggi.

(Testo di Annalisa D’Ascenzo)

Per gentile concessione del Centro di documentazione Alfa Romeo, 154C_AF0049)

Presentazione della sede

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